Svezzamento del bambino: cosa fare, cosa evitare
Cosa fare e cosa evitare durante lo svezzamento del bambino?
Se nel precedente articolo abbiamo spiegato che cosa sia e quando iniziare lo svezzamento, in questo nuovo approfondimento diamo una serie di consigli utili e indicazioni pratiche, che forniranno ai neo-genitori una risposta chiara, diretta a 3 delle principali domande che si pongono quando è arrivato il momento di avviare il bambino all’alimentazione complementare:
- Che cosa fare e che cosa evitare durante lo svezzamento?
- Quanto devono essere solidi i cibi nello svezzamento?
- Come deve essere composto il menu settimanale dello svezzamento?
Come sempre, la spiegazione è a cura della dottoressa Gabriella Regis, biologa nutrizionista specializzata in bambini, e referente scientifica del progetto Corriamo a Tavola, per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica, che per rendere ancora più immediati i concetto esposti, li ha sintetizzati in schemi e tabelle.
Che cosa fare e che cosa evitare durante lo svezzamento?
“Dagli alimenti consigliati a quelli da evitare, dai comportamenti corretti a quelli disfunzionali, sono tanti i consigli per affrontare nel migliore dei modi lo svezzamento del bambino – illustra la dottoressa Regis -. Alcuni di questi potranno sorprendere, perché smentiscono credenze popolari, stravolgono visioni ormai superate e si contrappongono alle indicazioni dei tuttologi del web. Ma a contare sono sempre, ed esclusivamente, i fondamenti scientifici…”.
ALIMENTO |
SI |
NO |
Sale aggiunto (compresi cibi molto salati quali sottoaceti, carni salate, zuppe pronte, dado, etc) |
Fino almeno ai 2 anni (e comunque in misura ridotta anche dopo) | |
Zucchero aggiunto (compresi succhi di frutta e bibite zuccherate) |
fino almeno ai 2 anni (e comunque in misura ridotta anche dopo) | |
Acqua | Dallo svezzamento in poi, ok in qualsiasi momento della giornata | |
Alimentazione varia | I bimbi preferiscono istintivamente una dieta varia, completa di tutti i nutrienti.
La varietà favorisce anche l’accettazione di sapori diversi |
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Miele | Sotto l’anno di vita perché potrebbe contenere spore di Clostridium Botulim che l’apparato gastrointestinale del piccolo non riesce ancora a distruggere | |
The | Contiene tannini che legano il ferro ed altri minerali e non permettono all’organismo del bambino di usarli,
Inoltre, se zuccherato, aumenta il rischio di carie |
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Tisane | A causa di eventuali effetti farmacologici delle sostanze presenti sul bimbo.
Inoltre, se zuccherate, aumentano il rischio di carie |
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Cibo come ricompensa | Non dite al bimbo “Se mangi tutte le verdure, ti dò un cioccolatino” ma insegnategli ad apprezzare le verdure | |
Cibi contenenti glutine | In qualsiasi momento nel periodo compreso tra i 4 ed i 12 mesi di età | |
Alimenti allergizzanti (uovo, latte, pesce, grano, soia, frutta secca a guscio) | In qualsiasi momento nel periodo compreso tra i 4 ed i 12 mesi di età, senza un ordine preciso, ma ovviamente uno alla volta, in giorni non troppo ravvicinati | |
Latte vaccino | Fin dopo il primo anno di vita perché troppo ricco di proteine ma povero di ferro |
Quanto devono essere solidi i cibi nello svezzamento?
“I primi cibi – spiega ancora la biologa nutrizionista di Corriamo a Tavola – potranno essere proposti al bambino sotto forma di puree o di passati o di cibi semi-solidi da somministrare con il cucchiaino, soprattutto se lo svezzamento viene iniziato precocemente, dopo i 4 mesi.
Il genitore, o chi si occupa del bambino, osservandolo e notando i progressivi sviluppi neurofisiologici, poco alla volta introdurrà anche cibo sotto forma di finger food, ossia pezzetti piccoli che lui sia in grado di afferrare con le mani e gestire in bocca, senza che ci sia rischio di soffocamento.
Come tutte le tappe di sviluppo del bimbo, si tratta di cambiamenti progressivi che lo sguardo di mamma e papà saranno in grado di cogliere: il bimbo prova e poi comincia ad afferrare piccoli pezzetti di cibo, li porta alla bocca e prova a masticarli con i primi rudimenti di denti in eruzione o anche solo con le gengive.
Comunque, indicativamente:
- le puree vanno bene verso i 4-7 mesi del bimbo;
- verso gli 8-10 mesi il bimbo dovrebbe abituarsi a mangiare cibi semisolidi, grumosi;
- verso i 9-12 mesi dovrebbe essere pronto ad “affrontare i cibi solidi”.
Come vedete, gli intervalli di riferimento sono molto ampi proprio perché ogni bimbo è unico e solo i genitori o chi se ne occupa quotidianamente possono capire e vedere quando il bimbo è pronto ed ha voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. I bambini sono degli avventurieri, siamo noi genitori quelli più impauriti dalle responsabilità!”.
Svezzamento: un esempio di menù settimanale
Veniamo ora a quello che è un dei rebus più complessi che si trovano a dover risolvere i neo-genitori: come strutturare il menù settimanale di un bambino durante lo svezzamento?
Come precisa ancora la dottoressa Gabriella Regis, “ovviamente le variabili sono molteplici: dall’età del bambino alle eventuali patologie di cui possa soffrire; dai tempi familiari alla progressione e alla frequenza con cui in ogni singolo caso viene introdotta l’alimentazione complementare. Quello che segue, dunque, non è altro che uno schema puramente indicativo, e naturalmente non si sostituisce alle indicazioni del pediatra o del nutrizionista.
Non vengono, inoltre, presi in considerazione i quantitativi. Scopo della tabella è, infatti, semplicemente quello di suggerire una corretta alternanza degli alimenti durante lo svezzamento, prendendo ad esempio il caso di un bambino di 9 mesi“.
Esempio di menu* settimanale di bambino di 9 mesi Distribuzione degli alimenti nei pasti complementari dei 7 giorni** |
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Cereali | Formaggio | Carne | Pesce | Legumi | Uova | Frutta | Verdura | |
Lunedì | pranzo |
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cena |
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Martedì | pranzo |
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cena |
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Mercoledì | pranzo |
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cena |
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Giovedì | pranzo |
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cena |
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Venerdì | pranzo |
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cena |
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Sabato | pranzo |
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cena |
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Domenica | pranzo | • |
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cena |
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* Il menu proposto in tabella è a titolo puramente esemplificativo e non sostituisce le indicazioni del pediatra o del nutrizionista
** Per i quantitativi rimandiamo alle schede alimenti che pubblicheremo in un prossimo articolo (SEGUE)
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Se avete domande da sottoporre alla dottoressa Gabriella Regis, scrivete una mail a:
gabry.regis@libero.it – corriamoatavola@gmail.com
oppure compilate il seguente form e sarete prontamente ricontattati.